sabato 10 agosto 2013

Turismo e Visti due novità.....una bella dalla Cina e una ..........brutta dal Senegal

I viaggiatori provenienti da quarantacinque  Paesi, tra cui l’Italia, con passaporto in corso di validità, che stiano transitando per la Cina, potranno sbarcare e soggiornare a Pechino, Guangzou (Canton) e Shanghai senza obbligo del visto d’ingresso per un massimo di 72 ore.Questa iniziativa è stata colta con entusiasmo dagli operatori turistici cinesi che, in essa, hanno intravisto nuove opportunità di business. Lo stato d'animo è opposto tra gli operatori turistici Senegalesi, dopo che il governo ha deciso di introdurre dal 1° luglio l'obbligo per i viaggiatori provenienti da diversi paesi, tra cui l'Italia, di ottenere il visto prima di arrivare nel Paese Africano. Per l'ottenimento del visto ci si dovrà registrare sul sito della società incaricata Snedai, pagando 50 Euro più altre spese. In seguito, ci si dovrà recare presso un Consolato o Ambasciata Senegalese per il rilevamento dei dati biometrici. Si potrà fare la stessa cosa  anche all'Aeroporto di Dakar, anche se le autorità lo sconsigliano, in quanto ci potranno essere tempi di attesa molto lunghi. Va poi notato che, mentre viene detto che sarà possibile far rivelare i propri dati presso il Consolato Senegalese di Milano, questo non sarà materialmente possibile, in quanto il Consolato Milanese  è assente dal menù a tendina che permette la scelta del luogo di rilevamento dei dati. Strano poi che un Paese in Via di Sviluppo investa tanto in questa piattaforma tecnologica per il rilascio dei visti, quando gli stessi scopi  potevano essere ottenuti con altri sistemi, anche perchè i cittadini sottopposti all'obbligo di visto sono quelli dei paesi dove i passaporti contengono già i dati biometrici dei loro possessori, e dove è più difficile falsificare questo documento. Alla luce di questo, per perseguire gli stessi scopi,  sarebbe bastato adottare un sistema simile a quello statunitense che, in nessun modo, ostacola il turismo. 


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