Le tariffe aeree talvolta sono una vera e propria giungla. Vi racconto l'episodio accaduto ad un mio amico, che doveva far arrivare in Italia la propria promessa sposa Tailandese. Una volta ottenuto il visto, lui e la sua fidanzata, si sono mossi nei rispettivi paesi alla ricerca di una buona tariffa aerea che avrebbe permesso alla giovane promessa sposa di raggiungere il suo futuro marito in Italia, ovviamente alle migliori condizioni possibili. Le tariffe più convenienti sono risultate quelle di alcune compagnie ex Sovietiche, però il desiderio era quello di prendere un volo diretto. Quindi la scelta era caduta obbligatoriamente su Thai. A questo punto è iniziata l'esplorazione della giungla tariffaria. Un volo andata e ritorno a tre mesi dalla Tailandia all'Italia sarebbe costato, se acquistato in Italia oltre 2.000 Euro, mentre se acquistato in Thailandia circa 49.500 THB (circa 1.250 Euro). Lo stesso volo, se acquistato sul sito della compagnia sarebbe costato circa 5000 THB di meno (circa 1.125,00 Euro). In effetti era il prezzo migliore trovato sino a quel momento, aveva l'unico inconveniente che il passeggero doveva mostrare obbligatoriamente al momento dell'imbarco la carta di credito utilizzata per il pagamento. Se non lo poteva fare, la promessa sposa poteva vedersi rifiutare l'imbarco.
Tante volte la differenza viene fatta dal caso ed altre volte dalle persone. In questo caso la differenza è stata fatta da un Agente di Viaggio con la voglia di fare sempre meglio, che per caso ha incrociato una solerte funzionaria della Thai in Italia. Questa gli ha infatti suggerito di proporre alla promessa sposa e al suo futuro marito una tariffa etnica, con origine nell'area 3 (intesa come area in cui è suddiviso il globo dalla Iata), acquistata in Italia. Si è trattato di un colpo di fortuna certo, ma non solo. In questo modo si è riusciti a pagare una tariffa di 950 Euro (985 se si calcolano i diritti di agenzia) grazie anche al fatto di essersi rivolti a dei professionisti. Morale della favola, i 35 Euro di Diritti di Agenzia richiesti, non sono stati soldi "rubati" come molti pensano, in quanto "le stesse cose che fa un Agente di Viaggio le posso fare da solo gratis", ma la giusta remunerazione di una consulenza che ha permesso di risparmiare almeno 140 Euro per l'acquisto di uno stesso biglietto. Sfido chiunque a dire che trovandosi al posto dei due promessi sposi non sarebbe stato ben lieto di pagare 35 Euro per ottenere questo risultato. Il fatto è che, purtroppo, molti si improvvisano Agenti di Viaggio, altri si adagiano sugli allori e sono poco propensi a ricercare nuove possibilità per fare meglio il proprio lavoro. Altri, invece di farsi remunerare con una quota fissa, il giusto compenso di un consulente legato all'ottenimento di un determinato risultato (credo che tutti gli altri professionisti si facciano pagare indipendentemente dall'ottenimento del risultato) introducono un diritto di Agenzia in percentuale. Questo è assolutamente sbagliato, in quanto l'Agente di Viaggio non sarebbe portato a proporre al proprio cliente la soluzione più economica, ma pardossalmente quella più cara, perchè, logicamente, in questo caso la sua remunerazione crescerebbe. Per quanto riguarda il cliente, dovrebbe imparare ad avvicinarsi all'Agente di Viaggio, con una mentalità diversa da chi pensa "fa le stesse cose che potrei fare da solo gratis". Dovrebbe evitare di dire le solite banalità come "mi raccomando sono alla ricerca della tariffa più economica !". Piuttosto dovrebbe subito dire se ha esigenze diverse rispetto alla ricerca della tariffa più economica. Ad esempio, dovrebbe subito dire se ha bisogno di una certa flessibilità, cioè della possibilità di cambiare le date del proprio viaggio senza pagare penali eccessive o senza pagarne alcuna. In questo modo l'Agente di Viaggio sa subito che riuscirebbe a soddisfare al meglio le esigenze del cliente che ha davanti, non necessariamente proponendo la tariffa più economica possibile. Infine, il cliente dovrebbe pensare che non tutti gli Agenti di Viaggio sono uguali, e che la professionalità va giustamente pagata. Non credo che nessuno sia portato a pensare che un medico valga l'altro, altrimenti come si spiegherebbe il fatto che molti sono disposti a pagare costosi onorari solo per farsi curare da un bravissimo medico ? Ovviamente, si tratta di due cose molto diverse, la salute viene al primo posto, ma facendo le debite proporzioni............
Per commenti e suggerimenti potete anche scrivere a: advtourismconsulting@gmail.com
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